I giovani e i Social: da prede a predatori del proprio futuro lavorativo, la chiave è ‘la conoscenza’ dei rischi e dei segreti del Web.
Con enorme soddisfazione si è conclusa ieri Martedì 5 Dicembre, nella sala riunioni “ON. Antonio Laforgia” di Via Conversano,42 sede ‘Confartigianato U.P.S.A. Castellana Grotte’ della quale ne abbiamo beneficiato la pronta e attenta collaborazione, la ‘prima tappa’ del Progetto con Corso Gratuito “IL FUTURO DEI GIOVANNI INIZIA DAL WEB”, volto a ragazzi dai 16 ai 22 Anni, voluto e organizzato dall’associazione ‘FORZA dei CONSUMATORI Castellana Grotte‘ capitanato dall’Amministratore Delegato Antonella Vinella, in collaborazione con ‘Giovani Castellanesi’, anima pulsante dell’iniziativa coordinati eccellentemente da Campanella Alessandro e Alessandro Recchia. Ottimo il lavoro del relatore di ‘SitoWebLive‘ e della attiva partecipazione di poco meno di una ventina di attivi partecipanti ‘futuri giovani imprenditori’ venuti anche da paesi limitrofi, che da oggi hanno delle armi in più per riconoscerne i rischi per vincere con il web, con nuovi mezzi e un percorso che gli permetterà, grazie anche al supporto del materiale riassuntivo e di approfondimento che verrà loro spedito nei prossimi giorni, di “non essere più prede, ma Predatori del proprio futuro lavorativo”.
Il corso focalizzato sull’utilizzo consapevole dei social e del web, è stato finalizzato a riconoscerne i rischi e le potenzialità per trarne profitti e vantaggi oggi e nel futuro. In un mondo in cui il concetto di ‘lavoro’ è cambiato, dobbiamo crearne uno nuovo partendo dalle nostre PASSIONI.
“Il mondo del lavoro è cambiato, ed i social possono aiutarci. Se davvero pensi che il problema di trovare un lavoro dipende solo dalla crisi, allora dovrai rassegnarti perché la crisi non cesserà mai di esistere almeno per i prossimi 15/20 anni, ma forse anche 30.
Quindi se non vuoi restare senza lavoro fino ad allora dovrai comprendere semplicemente un concetto:IL MONDO DEL LAVORO E’ CAMBIATO.
Appena questo concetto entrerà nella tua testa, tantissime opportunità ti si spalancheranno.
Cominciamo a capire cosà è cambiato innanzi tutto! Qualche decennio fa, parliamo del dopo guerra, l’Italia si ritrovò a fare i conti con la ricostruzione della nazione.
Qualsiasi tipo di attività venisse avviata aveva il 99% di possibilità di andare avanti fino alla chiusura per pensionamento.
C’era tanto da fare e da ricostruire che ovunque ci si girasse il lavoro non mancava, anzi negli anni 50/60 milioni di braccia venivano strappate all’agricoltura, fonte di sostentamento per la maggior parte delle famiglie, per essere integrate nell’industria, perché la domanda cresceva e le stesse industrie non riuscivano a stare ai passi con la produzione.
Di questo grande sviluppo economico ne ha goduto tutta la nazione, nonostante i maggiori poli attrattivi erano al nord dell’Italia, ma questo non impediva alle persone di spostarsi e cambiare anche stile di vita.
Cercare un lavoro che potesse permettere una vita dignitosa e spesso più agiata e meno faticosa, era molto semplice, ed i più intraprendenti riuscivano a migliorare di gran lunga la loro posizione economica molto più facilmente di quanto sia possibile oggi.
Bastava davvero aprire bottega che subito si vedevano frutti e guadagni, perché il mercato era fortemente in crescita e dava spazio a tutti.
Non era necessario una competenza specifica, o un percorso di formazione per un determinato argomento, bastava solo la buona volontà ed un po’ di intraprendenza. Il massimo del benessere italiano lo abbiamo negli anni 70/80 dove il consumismo porta ancora possibilità di ricchezza ben oltre le aspettative. Adesso le cose sono cambiate di molto, soprattutto dovuto ad un mercato ormai saturo, e ad una fortissima mancanza di idee e basi di vero marketing.
Oggi aprire un’attività significa chiuderla nell’arco dei primi 5 anni con percentuale dell’80%, mentre per chi riesce a superare i 5 anni ha il 90% di chiuderla entro i 10. Affascinante come prospettiva vero?
Mentre da una parte la forte crescita degli anni passati ha portato benessere economico, dall’altra ha portato a far pensare a tutti che creare impresa fosse cosa semplice ed accessibile a tutti per sempre.
Nascono così tantissime aziende che sono la copia del vecchio titolare e prive di qualunque tipo di base di marketing, l’unico concetto a cui si sono affidati è stato dare più servizio a meno prezzo. (Concetto tipico di chi non ha nessuna specializzazione ed idee)
Purtroppo questo modo di fare ha piegato le ginocchia di tantissime imprese che non riescono più ad andare avanti a causa di tasse, costi di produzione, costi della manodopera e chi più ne ha più ne metta, che negli anni sono sempre aumentati. Se non ci sono i giusti utili è semplicemente chiaro che il fallimento è dietro l’angolo.
Capiamo quindi come oggi che siamo in un periodo di contrazione economica, nessuno voglia rischiare di assumere un dipendente e ritrovarsi con uno stipendio in più al mese da pagare; stipendio che come importo economico, potrebbe essere fondamentale per il sostentamento dell’azienda stessa. Però questo non vuol dire assolutamente che nessuno assumerebbe personale, ma solo che per farlo in cambio vorrebbe delle sicurezze.
Queste sicurezze le può dare solo chi vuole lavorare. Apportare vantaggi e benefici ad un’azienda è l’unico modo per riuscire oggi ad ottenere un lavoro.
Se provate voi stessi a chiedere a qualsiasi imprenditore di qualunque settore se assumerebbe una persona che portasse miglioramenti e benefici, e quindi aumento della redditività alla sua azienda, lui risponderebbe: “ASSOLUTAMANTE SI”.
Quindi anziché continuare a sperare di riuscire ad avere un posto di lavoro da qualcuno, sarebbe meglio iniziare a capire che il lavoro puoi creartelo in collaborazione con qualcuno.
Quel qualcuno è l’imprenditore. Lui ha un’azienda e tu hai delle soluzioni che migliorano la sua azienda, senza questo passaggio oggi è davvero difficile pensare di trovare un posto di lavoro. Da qua si capisce che la figura del dipendente tutto “ZI PADRONE” sta scomparendo del tutto, e che quindi in futuro ci saranno solo vere e proprie collaborazioni che spingono entrambi (titolare e lavoratore) verso uno stesso obiettivo, la RICCHEZZA ed il BENESSERE AZIENDALE.
Per far si che un giovane possa iniziare a creare la sua carriera lavorativa, esiste la parte tecnologica DA SFRUTTARE, e quindi la rete per posizionarsi come esperto o per posizionarsi come quel tassello importante che può migliorare le sorti dell’azienda.
Immaginiamo quindi che dedichiamo una piccola parte della nostra giornata per parlare, raccontare, informare, approfondire, studiare e ricercare un argomento che ci appassiona.
Potrebbe essere qualsiasi argomento, non c’è un limite a nulla, perché quell’argomento fa sicuramente gola a qualcuno.
Quello che succede dopo un po’ di tempo è che abbiamo cominciato a costruire le basi per il nostro successo lavorativo, che sia fatto come dipendente di altre aziende, piuttosto che come lavoratore autonomo.
Adesso ti spiego perché accade questo. Esiste oggi una vita social, cioè una vita fatta di interazioni sul web e quindi sui social network, piuttosto che sui blog personali. Questo comporta un’azione semplice che tutte le persone di questo mondo fanno, nessuno escluso.
Ti faccio un esempio banale, che molto probabilmente è anche più facilmente comprensibile.
Quando sono su facebook e ricevo una richiesta di amicizia da uno sconosciuto, la prima cosa che faccio è quella di andare a vedere il suo profilo, e cercare di comprendere con chi avrò a che fare, quindi decido se aggiungerlo alle mie amicizie, piuttosto che no.
Dal suo profilo personale emergono esattamente tutte le vere caratteristiche di una persona, e che si voglia dire o no, non c’è al momento nulla di più sincero di un profilo social per identificare una persona che non si conosce.
Se questo accade già solo per un’amicizia su facebook, figuriamoci se presentiamo un curriculum ad un’azienda per farci assumere o collaborare. Non è un curriculum freddo che mi presenta una persona, ma è la sua vita messa online, con tutte le sue sfaccettature possibili. Se come ho detto all’inizio un’azienda non assume chi non porta valore, è ben chiaro che sia in un profilo social, piuttosto che in un blog, si può utilizzare questo concetto per sfruttarlo a nostro vantaggio.
Sapere che questo accade, ci permetterà di mostrare le nostre caratteristiche, le nostre competenze e far si che possiamo ricevere la fiducia che meritiamo per poterci far conoscere da chi può offrire un lavoro, o da chi può sponsorizzarci per un lavoro.
Non è fantasia, questa è già realtà al 100%. Alla fine si tratta di prendere coscienza di dove siamo e di quello che sta succedendo, e sfruttarlo nel modo giusto. Possiamo approfondire argomenti che ci piacciono e ci appassionano, far di questi argomenti il nostro futuro lavoro.
Se c’è una cosa meravigliosa che esiste al mondo è trasformare la propria passione in un lavoro, in questo modo noi non lavoreremo mai, ma ci divertiremo e ci godremo la vita.
Iniziare già da giovani questo percorso, permetterà di essere avanti rispetto alla propria concorrenza (altri potenziali candidati per un lavoro) quando arriverà il momento di addentrarsi nel mondo del lavoro.”- ha esordito Mimmo De Leonardis.
Un piccolo rammarico per coloro che son dovuti andar via prima della foto di gruppo e di assegnazione degli attestati di partecipazione, e un INVITO che rivolgiamo a tutti coloro che avrebbero voluto ma non sono riusciti, a seguirci per NON PERDERE la prossima tappa del corso nel prossimo Comune.
Relatore, Antonella Vinella
06/12/2017